Il rientro al lavoro mi ha fatto scontrare con un’apatia significativa, una rassegnazione, uno spegnimento interiore nelle persone.
C’è molta stanchezza emotiva, il prolungamento delle restrizioni ha gettato le persone nello sconforto in modo sempre più significativo. É difficile in questi casi trovare la spinta per emergere. Le relazioni sembrano isole lontane, sostenute per un anno dalla tecnologia, ma ormai logore e bisognose di rapporti veri. Si fa fatica a trovare degli interessi tra le mura domestiche perché siamo troppo abituati a trovare fuori le nostre attività: la palestra, il corso, la camminata…
Quando chiedo quali possono essere le passioni, e mi viene risposto “la serie TV”, capisco che rimanere a casa diventa veramente difficile. L’evoluzione e il progresso hanno portato ad avere dei pacchetti pronti per molte cose. Sappiamo usare poco la creatività, la fantasia perché tutto è diventato veloce, impacchettato, già preconfezionato. Lo sconforto diventa ancora più intenso.
Pesante rallentare, scandire il tempo diversamente, migliorare il proprio umore, cercare attività alternative.
Ma come si può intervenire? Alcuni esempi:
– la ginnastica possiamo farla a casa
– invece che ascoltare musica, imparare a suonare uno strumento
– leggere dei classici della letteratura
– vedere un film in lingua originale
– interessarsi all’home made in cui basta avere la fantasia e cimentarsi in molte attività
– fare la sciarpa che ci serve
– costruire un piano per ridurre la plastica nel nostro quotidiano
– sedere insieme ai nostri figli per fare merenda o preparare qualcosa
E potrei continuare.
Avere un tempo diverso non è solo una condanna. Può diventare una risorsa. Impariamo a declinarlo nella nostra persona. Non fatevi opprimere, potete esprimere voi stessi in molte sfumature. Bisogna però volerlo.
Il mondo esterno non possiamo modificarlo, ma per quello interiore possiamo fare tantissimo.
Abbiate cura del vostro umore.